Sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
Verso l'integrità, attraverso la compliance.
L’Istituto Italiano per l’Anticorruzione è nato nel 2013 sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano, associando esperti qualificati, nei vari settori delle discipline giuridiche, economiche ed aziendali, motivati dalla finalità principale di favorire la cultura e la divulgazione dell’Etica, della Legalità e dell’Anticorruzione nei rapporti tra privati e Pubbliche amministrazioni ed in genere come costume e stile di vita finalizzato ad implementare un tessuto sociale sano e di benessere complessivo.
L'idea è frutto dell'intuizione del Prof. Avv. Federico Bergaminelli, attuale Presidente dell'I.I.A., e del Dott. Vincenzo De Prisco, attuale Segretario Generale, entrambi esperti di compliance, che operano quotidianamente trasferendo tale loro expertise nella sfera pubblica. La forte vision che ne deriva, incarnata dall'Istituto, si coniuga con l’avvertita necessità di armonizzare l'imprescindibile momento di condivisione valoriale e tutela con un’idea di mercato che sia al contempo aperto e sostenibile, giusto e dinamico, nei nuovi contesti economici globali.
L'idea è frutto dell'intuizione del Prof. Avv. Federico Bergaminelli, attuale Presidente dell'I.I.A., e del Dott. Vincenzo De Prisco, attuale Segretario Generale, entrambi esperti di compliance, che operano quotidianamente trasferendo tale loro expertise nella sfera pubblica. La forte vision che ne deriva, incarnata dall'Istituto, si coniuga con l’avvertita necessità di armonizzare l'imprescindibile momento di condivisione valoriale e tutela con un’idea di mercato che sia al contempo aperto e sostenibile, giusto e dinamico, nei nuovi contesti economici globali.
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Per questi obiettivi, l’Istituto considera come indispensabili vie d’azione la diffusione, l’approfondimento e l’aggiornamento di una responsabile cultura della legalità tra Cittadini, Imprenditori, Aziende, Associazioni, Portatori di interessi legittimi e diffusi, Rappresentanti ed operatori della Pubblica Amministrazione, Sindacati nonché tutti gli operatori del mercato globale e degli altri settori critici che fanno della legalità il principio fondante delle proprie attività quotidiane: unico fattore di leva unitamente a quelli dell’etica e della solidarietà di uno sviluppo socio-economico sano e sostenibile.
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L’Istituto, le sue Sedi territoriali ed il suo Centro Studi nazionale perseguono tali finalità anche mediante un’intensa attività di studio e di produzione, pubblicazione e divulgazione di analisi, ricerche, documenti sulle problematiche della legalità più rilevanti per il corretto svolgersi delle differenti iniziative economiche, imprenditoriali, istituzionali e professionali in genere.
Nell’ambito delle attività di sensibilizzazione e specialistiche realizzate, l’Istituto ha attuato anche percorsi formativi e di predisposizione, in affiancamento, di Piani Triennali della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza per Enti, Aziende e Pubbliche Amministrazioni, attività di promozione di protocolli di legalità con le Prefetture, di implementazione di Codici Etici e di modelli organizzativi di gestione ispirati alla cogente normativa italiana (ovvero ex art. 6 D. Lgs. n. 231/2001), che deriva da direttive comunitarie, nonché di protocolli premiali e Rating di legalità e Rating reputazionale.
L’Istituto è particolarmente impegnato nell’approfondimento e nella divulgazione degli strumenti normativi attraverso i quali gli Stati occidentali incentivano gli Enti, le Società e le aziende private a investire nei controlli di conformità alla legge e gli Enti Pubblici ad adottare mezzi di contrasto alla corruzione.
Le normative di base, alle quali fa riferimento, sono il Foreign Corrupt Practices Act (FCPA), lo UK Bribery Act 2010 ed il codice etico UN Global Compact. In Italia i riferimenti principali sono alla Legge 190/2012 (normativa sulla prevenzione della corruzione), al D. Lgs 231/2001 (responsabilità amministrativa degli enti) e al D. Lgs 231/2007 (anti-riciclaggio). Da ultimo, lo standard internazionale ISO 37001:2016.
L'ulteriore obiettivo è trovare, nelle scelte aziendali di adeguamento compliant, soluzioni d'equilibrio tra la produzione normativa in continua evoluzione e l'adeguata dimensione del budget destinabile alla compliance nell'attuale contesto di Capital Rationing.
Il motivo ispiratore che ha convinto ad adottare queste specifiche attività di studio e supporto alle aziende, sta nel fatto che nel momento in cui Enti e Società, di qualsiasi dimensione esse siano, devono o semplicemente vogliono intraprendere rapporti d'affari con gli High Risk Jurisdictions Countries (come ad es. i Paesi dell'area BRICS - Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa; o dell'area MINT - Messico, Indonesia, Nigeria, Turchia) devono dotarsi di strumenti per evitare di porsi in relazione con controparti a rischio riciclaggio di denaro, pena sanzioni conseguenti di carattere sia pecuniario che interdittivo, con rischi di temporaneo o definitivo impedimento ad operare sul mercato.
La convinzione è che sia imprescindibile alla salvaguardia di tali principi fondamentali un sistema integrato di sensibilizzazione, che promuova la consapevolezza negli operatori del vantaggio nell’applicazione di strumenti e metodologie efficaci di sicurezza e qualità (compliance di legalità, modelli organizzativi di Gestione e Controllo, piani anticorruzione, rating di legalità, responsabilità sociale, etc. etc.) che contribuiscono a rifondere fiducia verso le Istituzioni ed a restituire al mercato parte della competitività e dell'efficienza sottratta dalla criminalità organizzata e dalla corruzione.
Il metodo che l’I.I.A. sostiene, nell’affermare e proporre attività di affiancamento e formazione dedicata, è quello mutuato dalle best practices dei sistemi di responsabilità amministrativa degli Enti e dei codici etici. L’I.I.A., promuove e sostiene, dunque, l’implementazione di sistemi gestionali e modelli organizzativi “sani”, che nel lungo periodo generino la consapevolezza dei benefici derivanti dalla messa in qualità etica del sistema socio-economico, con l'auspicata espulsione dal mercato delle aziende illegali e degli amministratori infedeli. L’elemento culturale innovativo sta proprio nella consapevolezza che tutti gli operatori socio-economici debbano farsi concorrenza anche sul piano della c.d. "legalità interna", ovvero su quello della loro capacità di presidiare e contrastare i rischi di illecito mettendosi “in qualità”.
La competizione tra gli Enti e le aziende, tarata sui nuovi valori, è dunque la nuova leva economica. Consapevoli di ciò, i soci-fellow dell'I.I.A. e tutti i partners che, a vario titolo, vi si associano, lavorano insieme con il principale obiettivo di assistere i players in gioco nella comprensione, applicazione e diffusione dei nuovi valori.
Per una più approfondita conoscenza dell'Istituto, nonchè per essere aggiornati in tempo reale su tutte le iniziative di cui è promotore, si consiglia la visita del sito web www.istitutoitalianoanticorruzione.it .
Nell’ambito delle attività di sensibilizzazione e specialistiche realizzate, l’Istituto ha attuato anche percorsi formativi e di predisposizione, in affiancamento, di Piani Triennali della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza per Enti, Aziende e Pubbliche Amministrazioni, attività di promozione di protocolli di legalità con le Prefetture, di implementazione di Codici Etici e di modelli organizzativi di gestione ispirati alla cogente normativa italiana (ovvero ex art. 6 D. Lgs. n. 231/2001), che deriva da direttive comunitarie, nonché di protocolli premiali e Rating di legalità e Rating reputazionale.
L’Istituto è particolarmente impegnato nell’approfondimento e nella divulgazione degli strumenti normativi attraverso i quali gli Stati occidentali incentivano gli Enti, le Società e le aziende private a investire nei controlli di conformità alla legge e gli Enti Pubblici ad adottare mezzi di contrasto alla corruzione.
Le normative di base, alle quali fa riferimento, sono il Foreign Corrupt Practices Act (FCPA), lo UK Bribery Act 2010 ed il codice etico UN Global Compact. In Italia i riferimenti principali sono alla Legge 190/2012 (normativa sulla prevenzione della corruzione), al D. Lgs 231/2001 (responsabilità amministrativa degli enti) e al D. Lgs 231/2007 (anti-riciclaggio). Da ultimo, lo standard internazionale ISO 37001:2016.
L'ulteriore obiettivo è trovare, nelle scelte aziendali di adeguamento compliant, soluzioni d'equilibrio tra la produzione normativa in continua evoluzione e l'adeguata dimensione del budget destinabile alla compliance nell'attuale contesto di Capital Rationing.
Il motivo ispiratore che ha convinto ad adottare queste specifiche attività di studio e supporto alle aziende, sta nel fatto che nel momento in cui Enti e Società, di qualsiasi dimensione esse siano, devono o semplicemente vogliono intraprendere rapporti d'affari con gli High Risk Jurisdictions Countries (come ad es. i Paesi dell'area BRICS - Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa; o dell'area MINT - Messico, Indonesia, Nigeria, Turchia) devono dotarsi di strumenti per evitare di porsi in relazione con controparti a rischio riciclaggio di denaro, pena sanzioni conseguenti di carattere sia pecuniario che interdittivo, con rischi di temporaneo o definitivo impedimento ad operare sul mercato.
La convinzione è che sia imprescindibile alla salvaguardia di tali principi fondamentali un sistema integrato di sensibilizzazione, che promuova la consapevolezza negli operatori del vantaggio nell’applicazione di strumenti e metodologie efficaci di sicurezza e qualità (compliance di legalità, modelli organizzativi di Gestione e Controllo, piani anticorruzione, rating di legalità, responsabilità sociale, etc. etc.) che contribuiscono a rifondere fiducia verso le Istituzioni ed a restituire al mercato parte della competitività e dell'efficienza sottratta dalla criminalità organizzata e dalla corruzione.
Il metodo che l’I.I.A. sostiene, nell’affermare e proporre attività di affiancamento e formazione dedicata, è quello mutuato dalle best practices dei sistemi di responsabilità amministrativa degli Enti e dei codici etici. L’I.I.A., promuove e sostiene, dunque, l’implementazione di sistemi gestionali e modelli organizzativi “sani”, che nel lungo periodo generino la consapevolezza dei benefici derivanti dalla messa in qualità etica del sistema socio-economico, con l'auspicata espulsione dal mercato delle aziende illegali e degli amministratori infedeli. L’elemento culturale innovativo sta proprio nella consapevolezza che tutti gli operatori socio-economici debbano farsi concorrenza anche sul piano della c.d. "legalità interna", ovvero su quello della loro capacità di presidiare e contrastare i rischi di illecito mettendosi “in qualità”.
La competizione tra gli Enti e le aziende, tarata sui nuovi valori, è dunque la nuova leva economica. Consapevoli di ciò, i soci-fellow dell'I.I.A. e tutti i partners che, a vario titolo, vi si associano, lavorano insieme con il principale obiettivo di assistere i players in gioco nella comprensione, applicazione e diffusione dei nuovi valori.
Per una più approfondita conoscenza dell'Istituto, nonchè per essere aggiornati in tempo reale su tutte le iniziative di cui è promotore, si consiglia la visita del sito web www.istitutoitalianoanticorruzione.it .
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